sabato 24 maggio 2014

la cosa, il sogno

Apparirà allora che il mondo ha da lungo tempo il sogno di una cosa

Non avrei potuto scriverlo se non oggi. 'Perché oggi cos'è successo?'. Nulla, ma nemmeno domani. Il fatto è che uno ha sempre l'impressione che qualcosa stia cambiando, che qualcosa stia accadendo giù in strada, che ci sia qualcuno che smuova, ma nel momento in cui va ad affacciarsi, guarda giù e la strada è vuota. 

Eco di urla. Frammenti di idee. Versi lasciati a metà. Un genere che non capisco. 'Hai rintracciato la cifra stilistica?'. Nulla, soprattutto domani. Si risolve tutto in un nuovo partito che si da nome, programma, identità, e sembra l'unico che possa cambiare le cose, quello che sia in grado di restituire il sogno di una autentica giustizia sociale.

Che il sogno poi cos'è? La fase fantastica, proseguimento esaltante della vita reale. 'L'hai realizzato?'. Nulla, domani te lo dimostro. Vuoi che la gente comune sia capace di riformare la coscienza, dopo aver analizzato la stessa e compreso ciò che non va? Nulla, domani dormo. E sogno. E pretendo che tutto faccia silenzio.

Quando lo faremo noi il comunismo, lo faremo meglio.

Karl Marx - P.P.Pasolini



venerdì 16 maggio 2014

scorie

Lingua doppia, labbra indurite.

Come poter trattenere le parole

belle nell’impasto della bocca

otturata di polvere?








Così è il viaggio, nitido paesaggio sullo sfondo ben contrastato. Passato e futuro scanditi dalla quotidiana catastrofe, quella normale, del vivere, quella eccezionale, del vivere. E io circolo tra l'una e l'altra, sempre in mezzo, al riparo dalle luci troppo forti, avvezza alle tenebre con le quali stabilisco immediata familiarità.

Così è il passo, dal ritmo lento e cupo, quello che solca le zolle, quello che scava sempre più a fondo, 

quello che inciampa ed estrae il monolite nero, lo riporta in superficie perché lo si veneri, 

come un moderno totem, perché a lui si operino sacrifici, perché lo si salvi dal buio sottosuolo 

e lo si mostri al mondo intero: la felicità risulta da pari dolore sofferto in precedenza come scrisse il buon Poe…

Aprile è il più crudele dei mesi, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera


F. Frascà - T.S. Eliot





domenica 4 maggio 2014

senza musica

Mettetecela voi una volta ogni tanto: la cercate, anche in mezzo al nulla - quanto ci impiegherei pur di non dire a caso - la trovate, la ascoltate e fate altro mentre la sentite. 
Da quanto riuscirete a fare, saprete quanto possa essere fonte di ispirazione quel brano, quel pezzo, quell'atto. Sono frammenti utili, non ci si stupisca quanto possa impressionare l'eccezionale amalgama di suoni e sensazioni che alcuni gruppi san produrre e riprodurre.
S'impara presto a riconoscere generi, mantenere un'identità, essere allo stesso tempo sfuggente e unico, impronta evidente e leggerezza unica e allo stesso tempo cupa, nera, buio pesto.
Si moderano i BPM, li si abbassa, li si fa scendere a livello degli inferi o simili al battito del cuore, che nel mio caso specifico quelli sono: caldo ritmo di basso e batteria, trip, viaggio e allucinazione, ritorno alle origini, vecchie tracce sparate meglio delle contemporanee, fraseggi luciferini soffici e sensuali. 

Scegliete in mezzo a tanto drum'n'bass e trip-hop.
Last but not least: Mucho Mojo, J. R. Lansdale.




… ballavo e mi son incapricciata nella tenda.